Lo strappo muscolare è una lesione del muscolo più frequente in chi pratica sport. Questo avviene quando le fibre muscolari non sono in grado di far fronte alle richieste imposte da un sovraccarico di esercizio.
Lo strappo muscolare, purtroppo, può essere un evento molto doloroso perché determina una vera e propria rottura delle fibre muscolari, ed è la conseguenza di una potente contrazione o di un successivo e repentino allungamento del muscolo. Pertanto è tipico degli sport con caratteristiche dinamiche come lo sprint, il salto e cambiamenti repentini di direzione.
Tecnicamente possiamo affermare che i muscoli hanno la caratteristica di saper rispondere con eccezionale velocità agli impulsi nervosi, contraendosi rapidamente e intensamente. Pertanto sono gli impulsi nervosi che consentono agli atleti di correre, calciare, lanciare, ecc.
Se però, l’impulso nervoso determina uno sforzo in allungamento che il muscolo non è pronto a sostenere, si verifica lo strappo muscolare.
Classificazione degli strappi muscolari
La gravità di uno strappo muscolare può essere valutata in base al numero di fibre danneggiate, alla perdita di forza e alla diminuzione di flessibilità dell’atleta.
- si parla di stiramento o elongazione muscolare, quando non vi è rottura delle fibre muscolari, ma solo un allungamento forzato: le fibre non si rompono ma si trovano costrette oltre la loro capacità elastica.
- Strappo muscolare di primo grado:
il numero di fibre danneggiate è basso in quantità inferiore al 5% non c’è diminuzione della forza e della flessibilità, e si parla di distrazione muscolare. La lesione determina poco dolore e consente di proseguire l’attività fisica con cautela e moderazione.
- Strappo muscolare di secondo grado:
il numero di fibre danneggiate è maggiore (tra il 5% e il 50%). Si avverte un forte dolore nella zona interessata e nella maggior parte dei casi c’è la formazione di un ematoma (a volte non visibile). Questo grado di lesioni determina una significativa perdita di forza e movimento, risulta quindi impossibile continuare l’attività fisica. Anche a riposo l’area colpita può essere contratta, rigida e dolorante.
- Strappo muscolare di terzo grado:
il numero di fibre lesionate è molto alto (3/4 delle fibre) di un muscolo. Si avverte dolore molto intenso, impotenza funzionale e si osserva la formazione di un ematoma importante. Si può anche notare un avvallamento nella sede della lesione.
Cause degli strappi muscolari
Vediamo in dettaglio le principali cause degli strappi muscolari:
- Movimenti repentini e violenti.
- Azione biomeccanica errata durante attività fisica (salto, perdita di equilibrio, lancio).
- La fase di riscaldamento prima dell’attività fisica è stata omessa.
- Omissione dello stretching dopo l’attività fisica.
- Condizione fisica non idonea (età, tonicità muscolare, problemi articolari, squilibri posturali e muscolari).
- Condizioni ambientali sfavorevoli (sbalzi di temperatura, umidità).
- Postura scorretta.
- Scarsa elasticità muscolare.
- Abbigliamento, calzature o attrezzatura non idonea.
- Mancanza di coordinazione.
Trattamento strappo muscolare
Prima Fase
La fase acuta comprende cinque passaggi elencati nell’acronimo noto come P.R.I.C.E. dove:
- P sta per PROTEZIONE, proteggere la lesione da ulteriori traumi, applicando una morbida imbottitura.
- R sta per RIPOSO, il riposo è necessario per accelerare la cicatrizzazione della fibre lesionate.
- I sta per ICE (GHIACCIO), applicare ghiaccio per indurre la vasocostrizione, contrastare l’infiammazione e far diminuire il dolore (mai per più di 20 minuti alla volta)
- C sta per COMPRESSIONE, avvolgere la zona interessata con una fasciatura per ridurre ulteriormente il flusso sanguigno e favorire il drenaggio linfatico.
- E sta per ELEVAZIONE, tenere il muscolo elevato nei momenti di riposo per favorire il ritorno del sangue venoso alla circolazione sistemica.
Seconda fase
Terminata la fase acuta, il fisioterapista può intervenire applicando un percorso terapeutico che consiste in pratiche riabilitative mediante terapia fisica strumentale e terapie manuali.
Terza fase
In questa fase si prevede un iniziale rinforzo specifico e indolore della zona interessata, ma non solo. Successivamente il fisioterapista proporrà al paziente esercizi di rinforzo specifici via via sempre più intensi fino a riallenare il gesto che ha prodotto la lesione. In oltre, il terapista consiglierà all’atleta buone regole di prevenzione.
Prevenire lo strappo muscolare
Attuando alcune precauzioni è possibile diminuire la probabilità di subire uno strappo muscolare:
- Riscaldare sempre i muscoli prima dell’attività fisica.
- Fare stretching dopo l’attività fisica.
- Se si inizia un nuovo sport, sviluppare l’attività un po’ alla volta.
- Comprendere i limiti del proprio corpo.
- Perdere peso se si è in sovrappeso.
- Indossare scarpe della misura giusta.