Cervicale e riposo notturno

La cervicale è quella parte della colonna vertebrale che parte dalla base della testa e arriva nel punto dove il collo si unisce al tronco. È costituita da sette vertebre cervicali, ove strutture muscolo tendinee hanno interazioni con essa e altre parti del corpo come il capo e le spalle. Se la notte hai un sonno disturbato e al mattino ti svegli con dolori cervicali, rigidità e mal di testa, non puoi dare la colpa alla posizione in cui dormi, poiché è accertato che il nostro corpo è in grado di attuare (anche nel sonno) tutte le strategie biomeccaniche (posizioni del corpo) necessarie a rimanere in assenza di dolore o per lo meno di diminuire il sintomo.

Le domande più frequenti dei nostri pazienti affetti da questo tipo di problematica sono più o meno sempre le stesse.

  1. C’è una posizione in cui dormire per poter sfiammare la mia ernia cervicale?
  2. Quando appoggio la testa sul cuscino mi fa male la cervicale, come posso fare?
  3. Quando mi distendo sul letto mi fa male la nuca il collo ed il trapezio fino ad arrivare alla scapola come posso fare?
  4. Ho una contrattura al trapezio che non mi fa risposare, come posso sfiammarla?
  5. Al mattino ho sempre dolori al collo e alla testa; dolori che di sottofondo mi porto per tutta la giornata come fare?
  6. Sarà il caso di cambi materasso e cominci ad usare un cuscino per la cervicale?

Come accennato prima, quando i muscoli e le vertebre cervicali sono in buono stato, i meccanismi e le posizioni che si assumono durante il sonno non sono un problema e si è in grado di riposare tranquillamente.

Altresì i sintomi dolorosi, mal di testa, vertigini, rigidità ecc. possono essere indice di  diverse patologie, come la cervico-brachialgia, artrosi cervicale, ernia del disco o semplicemente stati infiammatori o contratture da postura o da sollecitazione meccanica, quest’ultima riconducibile allo stile di vita.

Ne consegue che individuare la causa del problema è fondamentale, dopo di che si attua un percorso terapeutico e riabilitativo a 360°.

Questo è possibile attuando tre fasi:

La prima fase è quella che ci permetterà di controllare l’infiammazione ed il dolore attraverso le terapie fisiche strumentali antalgiche (contro il dolore) e anti infiammatorie (contro l’infiammazione)

La seconda fare è quella che ci permetterà il recupero dell’articolarità e del movimento, si intensificano le tecniche di terapia manuale, si riduce la terapia fisica strumentale e si introduce l’esercizio terapeutico per la riabilitazione funzionale.

La terza fase ha come obiettivo la stabilizzazione e il miglioramento delle performance motorie. La fisioterapia ha la sua più alta finalità nel portare il paziente ad avere una condizione fisica nettamente migliore rispetto a quella precedente alla patologia.