Il piede ha un ruolo fondamentale nella postura dell’individuo, dal suo appoggio dipende infatti, l’allineamento e l’equilibrio delle strutture sovra-podaliche, cioè tutto ciò che si trova al disopra di esso (l’essere umano ) in oltre invia importanti informazioni propriocettive al cervello.
Il piede dell’essere umano possiede una caratteristica distintiva rispetto a tutti gli altri esseri viventi ,la volta plantare che si caratterizza di tre punti specifici di appoggio posteriormente in corrispondenza del calcagno e anteriormente nelle teste del 1° e 5° del metatarso. La parte mediale è incurvata verso l’alto (arco longitudinale mediale) e serve ad assicurare al nostro piede una fondamentale ed indispensabile funzione ammortizzante nell’impatto al suolo. Questa particolarissima conformazione è deputata a trasformare le spinte verticali provenienti dall’alto che si scaricano sul piede in spinte laterali per meglio essere distribuite sulla pianta d’appoggio. Alla luce di quanto detto sin ora soffermiamoci a pensare a come una massa corporea relativamente ampia come quella dell’uomo riesca a mantenere l’equilibrio in posizione eretta sfruttando una superficie d’appoggio relativamente piccola come quella dei nostri piedi.
Possiamo asserire senza ombra di dubbio che i nostri piedi siano degli infaticabili collaboratori, reclutati a sostenere tutto il peso del nostro corpo e le forze statiche e dinamiche che si vengono a scaricare su di essi. I nostri piedi possiedono capacità di rilasciarsi e poi irrigidirsi consentendo il cammino e l’adattamento al terreno svolgendo la funzione di organi recettoriali e sensitivi.
Essi sono costantemente a contatto con una superficie rigida rappresentata dal suolo, da essi infatti dipartono migliaia di informazioni che arrivano al cervello e che contribuiscono largamente allo stato di equilibrio. Possiamo quindi affermare che il piede rappresenta uno dei principali organi coinvolti nel mantenimento della POSTURA.
Dall’appoggio del piede perciò dipenderà il corretto allineamento delle strutture sovra-podaliche di conseguenza il corretto scarico delle forze che agiscono sul nostro organismo sotto l’influenza dalla forza di gravità.
E’ chiaramente intuibile che una rigidità della caviglia comporta spesso rigidità anche a livello della gamba, dell’anca e della schiena, spesso, con il dolore che si può irradiare fino al tratto lombare e oltre. Non c’è da rimanere sorpresi nel sentirci dire che un dolore alla schiena può dipendere proprio da un cattivo appoggio plantare.
E’ evidente che un buon programma di rieducazione posturale supportato dall’utilizzo di plantari di tipo propriocettivo o ortopedico (quest’ultimo previa prescrizione medica) contribuiscano ad una armonizzazione globale portando al miglioramento dello stato di salute generale.