Valutazione Fisioterapica

La valutazione fisioterapica è la fase iniziale del processo riabilitativo che permette al fisioterapista, tramite l’osservazione accurata della problematica e le informazioni fornite dal paziente.

Per eseguire l’esame fisico obiettivo il fisioterapista, osserva il paziente in statica e in dinamica, richiedendo l’esecuzione di alcuni gesti motori specifici. Ispeziona e palpa i distretti corporei compromessi ed segue test clinici specifici e misurazioni.

La valutazione fisioterapica quindi, si compone essenzialmente di due fasi:

il colloquio conoscitivo con il paziente (anamnesi) e l’esame obiettivo (la vera e propria “visita”).

Il colloquio con il paziente, in special modo se per la prima volta che fisioterapista e paziente si incontrano, costituisce senza ombre di dubbio il momento più importante della valutazione.

In questa fase infatti, emergeranno informazioni molto importanti, come:

  • Il paziente dovrà esporre al fisioterapista i propri sintomi (esempio: dolore) e tutti i problemi che ne derivano (nel lavoro, nell’attività sportiva od altro);
  • spiegare al fisioterapista come sono insorti (esempio: un trauma o gradualmente nel corso del tempo) e come si sono evoluti nel tempo o nell’arco della giornata precedente;
  • spiegare le caratteristiche specifiche di questi sintomi (formicolii, scosse, bruciori, fitte, intorpidimento, “morsa”, indolenzimento, crampi od altro) e la localizzazione precisa (dove si manifestano sul corpo);
  • riferire la risposta di questi sintomi ai farmaci;
  • riferire la risposta di questi sintomi al riposo;
  • riferire la risposta di questi sintomi a trattamenti precedenti;
  • riferire la presenza – se appropriato – di altre patologie in atto (esempio: diabete, ipertensione, neuropatie od altro) o altre diagnosi mediche che il fisioterapista deve conoscere;
  • riferire l’assunzione, eventualmente, di farmaci;
  • discutere e visionare gli eventuali referti medici precedenti (esempio: RX, risonanza magnetica od altro);
  • riferire al fisioterapista qualunque altro dettaglio ritenuto rilevante per il proprio problema.

 L’esame oggettivo (“visita”)

In questa seconda fase della valutazione il fisioterapista si avvarrà delle seguenti “step“:

  • osservazione del paziente (posizioni antalgiche, cioè assunte in modo da non sentire dolore, rossore cutaneo, gonfiore, od altro);
  • palpazione della zona interessata (muscolo, nervo, legamento od altro);
  • richiesta di alcuni movimenti “attivi” (cioè eseguiti dal paziente, come un’elevazione del braccio in caso di dolore di spalla);
  • movimenti “passivi” (cioè eseguiti dal fisioterapista, come il piegamento del ginocchio in caso di dolore/trauma al ginocchio);
  • test articolari specifici; (con ausilio di appropriata attrezzatura computerizzata esame con accellerometro);
  • valutazione della forza muscolare (con ausilio di appropriata attrezzatura computerizzata esame dinamometrico);
  • valutazione della lunghezza muscolare;
  • test speciali (come i test ortopedici per la rottura del legamento crociato anteriore o movimenti specifici del collo in caso di mal di testa di origine cervicale).

Al termine della valutazione Fisioterapica, il fisioterapista avrà gli elementi essenziali per programmare e proporre un percorso terapeutico personalizzato al paziente, nonché la tipologia della terapia e la frequenza.