METODICHE

CLINICA DELLA COLONNA

CLINICA DELLO SPORT

CLINICA DEL PAVIMENTO PELVICO

FISIOTERAPIA ORTOPEDICA

ESERCIZIO TERAPEUTICO

TERAPIA MANUALE OSTEOPATICA

TECNOLOGIE

METODICHE

CRANIO SACRALE

La tecnica Cranio-Sacrale viene utilizzata in risposta a moltissimi problemi di salute, quali: mal di testa, dolori al collo e alla schiena, disfunzioni temporo-mandibolari, affaticamento cronico, iperattività, disturbi del sistema nervoso centrale. La tecnica Cranio-Sacrale , è una tecnica delicata e non invasiva. Raramente il Fisioterapista applica pressioni superiori a cinque grammi, pari al peso di una monetina di un euro.

La valutazione è globale e viene effettuata verificando il movimento in diverse parti del sistema, individuando le restrizioni, siano esse anatomiche sia emotive, eliminandole e stimolando l’organismo ad autocorregersi. È un approccio olistico il che significa che non si ferma al sintomo ma si spinge alla ricerca della causa del problema sia essa emozionale sia essa fisica.

L’approccio pratico e leggero del Fisioterapista (definito Facilitatore dal Dott. Upledger stesso) aiuta le forze intrinseche del sistema Cranio-Sacrale e migliorare l’ambiente corporeo interno.

FISIOTERAPIA ORTOPEDICA INTEGRATA (F.O.I.)

In caso di lesione dovuta ad attività sportiva, o di un intervento chirurgico ortopedico, la riabilitazione post-chirurgica del paziente è una parte fondamentale nel recupero del gesto motorio quotidiano, o per la ripresa dell’attività sportiva agonistica o amatoriale. L’obbiettivo è quello di tornare al più presto ad elevate performance sportive. Per il raggiungimento di questi obbiettivi, gli specialisti della riabilitazione post-chirurgica lavorano attraverso un approccio integrato e globale F.O.I. preoccupandosi non solo di eliminare le problematiche causate da un infortunio o da un problema muscolo-scheletrico, ma anche di impedire che queste possano tornare a manifestarsi. Nei percorsi di riabilitazione post-chirurgica nel paziente ortopedico l’impegno di medici e terapisti è volto a ripristinare in modo stabile; la forza, il movimento e la flessibilità.

GINNASTICA POSTURALE – GINNASTICA DOLCE – PILATES

In Fisiolife Therapy hai l’opportunità di fare della sana attività motoria (Ginnastica Posturale , Ginnastica Dolce o Pilates) in piccoli gruppi di massimo 6 persone.

Ognuna di queste attività si prefigge precisi obbiettivi da raggiungere.

Ad esempio, con la Ginnastica Posturale attraverso specifici esercizi e posture, e con l’ausilio di diverse tecniche di respirazione andiamo a ripristinare i delicati equilibri delle catene muscolari e di conseguenza il nostro equilibrio posturale, andando a migliorare la qualità della vita attenuando e in alcuni casi ad eliminare fastidi e dolori ricorrenti come cervicalgia, mal di testa mal di schiena, male alle gambe o ai piedi, senza trascurare la riprogrammazione dell’atto respiratorio.

A chi è rivolta questo tipo di attività? Certamente a chi ha una vita sedentaria e trascorre molte ore della giornata assumendo posture scorrette al lavoro o a casa.

Oppure per chi ha superato una patologia in fase acuta come per esempio l’ernia del disco, che dopo opportune terapie fisioterapiche, voglia mantenere lo stato di benessere raggiunto evitando recidive.

È infine consigliato anche allo sportivo che voglia mantenere il proprio sistema posturale efficiente per mantenere alte le prestazioni, del resto è risaputo che da diversi anni la rieducazione posturale è entrata nella rutine dell’atleta professionista.

La Ginnastica Dolce ha come obbiettivo quello di migliorare la mobilità della colonna vertebrale e delle articolazione periferiche, come anche, ginocchia, spalle ecc. Per mobilità articolare si intende la capacità e la qualità dei movimenti del nostro corpo. Attraverso esercizi lenti, ampi e precisi, senta sovraccarichi, quindi, andiamo a stimolare il nostro sistema muscolo scheletrico verso un movimento fisiologico, senza dimenticare che tutto ciò porta ad una migliore lubrificazione delle articolazioni stesse.

A chi è rivolta questo tipo di attività? Indubbiamente a tutte le persone affette da patologie delle articolazioni come: artrite, artrite reumatoide, artrosi, borsite, condropatia rotulea ecc.

Il Pilates invece ha come obbiettivo quello di lavorare sul rinforzo delle catene muscolari deficitarie causa di fastidi o sintomi dolorosi. Attraverso specifici esercizi a contrazione muscolare isometrica andiamo a rinforzare i muscoli profondi stabilizzatori del sistema tonico posturale come per esempio i muscoli dell’addome e i paravertebrali della colonna.

A chi è rivolta questo tipo di attività? A tutti coloro i quali sono afflitti da stanchezza cronica e dolori dovuti all’ipotonia (scarsa tonicità e resistenza muscolare) di una o più catene muscolari.

LINFODRENAGGIO MANUALE

E’ una specifica metodica fisioterapica con applicazioni in diversi settori della Medicina. Consiste in un serie di manovre manuali leggere e delicate che si susseguono secondo modalità ben definite. Può essere applicata in diverse parti del corpo: gambe, braccia, schiena, viso, piedi… con azione antiedemigena, drenante antinfiammatoria, decongestionante, miorilassante…

Contattaci per saperne di più…

MEDICINA TRADIZIONALE CINESE

TUI:= SPINTA NA=AFFERRARE/TENERE

E una delle più antiche tecniche della Medicina Tradizionale Cinese. Consiste in manovre di digitopressione massaggio e mobilizzazioni articolari secondo i principi dell’agopuntura…ma senza aghi. Trova indicazione in diverse problematiche quali: disturbi muscolo-scheletrici di varia natura, post traumatici, reumatologici, neurologica, insonnia, cefalea …

 

Metodo Mézières

Il Metodo nasce nel 1949 dalle osservazioni di Françoise Mézières, una Fisioterapista.

È un metodo riabilitativo rivoluzionario che si distingue per un approccio differente all’uomo e alla malattia.

L’essere umano viene considerato nel suo insieme inserito in una visione globale come globale è l’approccio terapeutico.

Si tratta la persona e non la patologia.

  1. Mezieres diceva che la “ forma determina la funzione..”

Il corpo umano per funzionare bene deve essere armonioso, simmetrico ed equilibrato.

Una qualunque alterazione della struttura determina una limitazione funzionale.

L’essere umano è un sistema perfetto con grandi capacità adattative in grado di rimediare ad uno o più squilibri senza che si manifesti necessariamente DOLORE.

Tutto ciò ha comunque un limite, per cui ad un certo punto un evento sia psicologico sia fisico, alle volte apparentemente insignificante può scatenare fenomeni irritativi, dolorosi anche importanti.

Ebbene Mezieres nei sui innumerevoli anni di studio individua nelle catene muscolari e nel loro stato di equilibrio la causa e lo strumento per la risoluzione di diversi dismorfismi, alterazioni della strutture e quindi della funzione.

Cosa sono le catene muscolari?

Mezieres fu pioniera nell’introdurre il concetto di CATENE MUSCOLARI secondo il quale più muscoli seppur anatomicamente distinti, lavorano in sinergia come fossero un unico muscolo.

Le catene si distribuiscono lungo tutto il corpo coprendo un ampia superficie per cui è comprensibile che una sintomatologia dolorosa in un distretto possa avere la sua origine anche  a distanza.

Non sempre il sintomo abita dov’è la causa del problema.

Le catene muscolari sono 4 , l’equilibrio di queste consente una struttura armonica del corpo e un sua fluidità di movimento.

Per Mézières  i dolori le infiammazioni, le degenerazioni tissutali e le patologie che derivano, scoliosi ,artrosi, “periertriti”, cervicalgie, lombalgie.., sono la conseguenza dell’accorciamento delle catene muscolari troppo corte e troppo forti.

In cosa consiste il trattamento?

Il trattamento  secondo il Metodo Mézières mira ad una riarmonizzazione posturale attraverso la messa in tensione delle catene muscolari retratte che riacquistano la loro elasticità e flessibilità, restituendo al corpo una fluidità di movimento.

Questo si ottiene attraverso una serie di posture che coinvolgono il corpo nella sua interezza e mirano a correggere i diversi squilibri contemporaneamente.

A chi si rivolge il trattamento?

Essendo personalizzato non pone grossi limiti di età(7-8 aa in su) purchè il soggetto sia collaborante. Infatti contrariamente a quello che si pensa il Metodo Mézières prevede una partecipazione attiva del paziente nell’esecuzione del trattamento.

Le finalità del trattamento Mézières sono:

  • Terapeutiche
  • Correttive
  • Preventive

Perché’ ciò sia possibile è importante che il trattamento sia eseguito con regolarità affinché i benefici ottenuti in una seduta si protraggano nel tempo e si sommino a quelli delle sedute successive.

Come si svolge una seduta?

Ogni seduta ha una durata che va da 45 min a 1 ora con una frequenza di 1/sett.

La durata del ciclo terapeutico è estremamente soggettiva, dipende dallo stato del paziente in quel momento e come reagisce alle sedute.

È un trattamento prettamente individuale.

Si compone di un primo momento di valutazione durante il quale si osserva la postura, si individuano i compensi e si ricerca la possibile causa del problema.

È questa la fase su cui si imposta la seduta.

Una parte centrale dove si inizia a prendere coscienza del proprio corpo e della respirazione e s’iniziano, attraverso manovre preparatorie, a mettere in tensione e in allungamento le catene muscolari.

Una terza fase di riposo dove il paziente può assimilare le modificazioni ottenute e recuperare al termine della seduta nel massimo confort.

METODO MULLIGAN

La tecnica Mulligan è una terapia manuale fisioterapica che ha come obbiettivo quello di riposizionare fisiologicamente l’articolazione; il tutto è abbinato al movimento attivo da parte del paziente. Rappresenta una delle tecniche fisioterapiche che sono alla base della fisioterapia moderna. Le tecniche fisioterapiche sono attive e passive tramite le quali vengono manipolate articolazioni periferiche e colonna, queste tecniche, hanno lo scopo di ripristinare il fisiologico movimento osteo-cinematico delle articolazioni, per ripristinare la mobilità, ridurre il dolore e migliorare la funzione dell’articolazione mobilizzata.

Cosa fa:

  • Corregge in maniera fisiologica l’articolazione
  • Aumentato range di movimento
  • Deve essere eseguita insieme al movimento attivo del paziente
  • Applicabile in tutte le articolazioni del corpo
  • Favorisce la diminuzione del dolore
  • Allenta le tensioni dei muscoli e li riporta a lavorare correttamente
  • Applicabile soprattutto in fasi acute e croniche
  • Agisce su sistemi cerebrali che regolano il dolore
Metodo rilascio TenderPoint

Questa metodica è una tecnica manuale osteopatico, che consiste in una procedura di riposizionamento passivo del corpo verso una posizione di maggior comodità. La tecnica consiste in un gentile sovrallungamento diretto nella direzione opposta all’erroneo messaggio di stiramento. Questa posizione passiva fa sì che il paziente si possa liberare dal dolore e ripristinerà l’area in disfunzione, riducendo ed arrestando l’inappropriata attività propriocettiva che mantiene la disfunzione somatica nell’area interessata.

La tecnica è utilizzata per diversi scopi:

  • Rilasciare la tensione di aree tese del corpo;
  • Ripristinare il movimento articolare;
  • Ristabilire la forza in regioni muscolari indebolite;
  • Riprogrammare le catene muscolari
  • Ristabilire la simmetria del corpo
  • Ridurre un’algia neurale
  • Ridurre il dolore da movimento
  • Ridurre l’edema locale
  • Riequilibrare le tensioni fasciali

L’uso terapeutico di questa metodica è ampio e va dai traumi acuti ai dolori cronici, osteoporotici, post operativi, dolori da gravidanza, pediatrici, neurologici ed anche da protesi articolari. I benefici di questa tecnica sono di immediato riscontro da parte del paziente, che può istantaneamente percepire la diminuzione di tensione ed il nuovo equilibrio strutturale dell’area trattata. La tecnica, può essere applicata a qualunque regione del corpo in un modo assolutamente non invasivo. Come già affermato prima i pazienti in fase acuta hanno una risposta formidabile per la caratteristica gentilezza del suo approccio, mentre i pazienti cronici possono ottenere risultati rilevanti la dove altre tecniche hanno fallito.

PROGRAMMA CORNELIA (POST MASTECTOMIA)

Programma specifico che accompagna le donne che hanno subito un intervento al seno verso una regressione della sintomatologia e un recupero della funzionalità dell’arto interessato e non solo.

Prevede una combinazione specifica e progressiva di linfodrenaggio manuale, pressoterapia, bendaggio, esercizi di mobilizzazione articolare e ginnastica posturale.

RIABILITAZIONE DEL PAVIMENTO PELVICO

E’ il primo strumento insieme ad una corretta informazione a disposizione, per affrontare il problema  dell’INCONTINENZA.

La riabilitazione del pavimento pelvico consiste in una serie di trattamenti  sia manuali sia strumentali  che vanno ad agire sulla muscolatura pelvica allo scopo di rieducare alla funzione preposta …la continenza.

Secondo le Linee guida ICI 2010

Cos’è il Pavimento Pelvico

E’ L’insieme di muscoli che chiudono la parte bassa del bacino formando un sostegno per i visceri contenuti nell’addome compresi utero , vescica e intestino.

Concorrono alla continenza, sia volontaria che involontaria, delle urine e delle feci.

Tale struttura può divenire  deficitaria nella sua funzione contenitiva e generare così una condizione di INCONTINENZA.

Cos’e’ l’incontinenza

Consiste nell’incapacità di controllare e trattenere fughe, anche piccole, di urina o feci, in tempi e luoghi appropriati.

Di qui un disagio, Handicap, psicologico, sociale oltre che fisico.

Forme di Incontinenza

L’incontinenza può essere urinaria e/o fecale, da sforzo, da urgenza, da urgenza-frequenza.

Le Cause

Sono diverse: gravidanza, parto vaginale, traumi di natura chirurgica, stipsi, infezioni delle vie urinari, alimentazione, prolasso genitale, vescica iperattiva, patologie neurologiche….

L’incontinenza non è pericolosa per la salute , se non in casi particolari.

L’impatto che però ha sulla vita sociale e la qualità di vita di una persone è notevole ed evidente.

Tante le cause le forme di incontinenza, ma altrettanti sono gli strumenti che la medicina mette a disposizione per la  prevenzione, la cura e la riabilitazione.

COSA FARE?

PARLARE, CHIEDERE agli specialisti del campo: il tuo medico di famiglia ,la ginecologa , colon proctologo, ostetrica, fisioterapista……….

Il primo passo per la riabilitazione è la CONSAPEVOLEZZA del problema e delle sue dimensioni, in relazione alla propria condizione individuale.

La complessità del problema incontinenza, sia urinaria che fecale, necessita di un approccio multidisciplinare.

Il fisioterapista, per formazione professionale, è colui che può lavorare sulla prevenzione e sul trattamento di tutti i tipi di disordine funzionale della regione pelvica, addominale e lombare spesso compresenti in un quadro di diagnosi di incontinenza urinaria e/o fecale, di dolore pelvico.

LA FISIOTERAPIA:

Ri-educazione comportamentale: Va ad agire  sulla consapevolezza del problema e sullo stile di vita.

Kinesiterapia: Comprende tecniche manuali che vanno ad agire localmente per un recupero della propriocezione, sensibilità, funzionalità della muscolatura del pavimento pelvico.

Ginnastica posturale: Insieme di esercizi specifici  inseriti in un contesto di globalità .

Terapia strumentale: Elettrostimolazione, Biofeedback, coni vaginali..

Ogni trattamento è personalizzato.

Viene costruito intorno alla persona tenendo conto di ogni specifico aspetto della patologia e di ogni singola esigenza in modo tale da trarre il massimo beneficio e il tempestivo recupero dello stato di salute e quindi un miglioramento della qualità di vita.

Per questo verrà effettuato un primo colloquio con la Fisioterapista, la quale costruirà un programma terapeutico che accompagnerà la paziente nel pieno rispetto della problematica specifica, della persone e con la massima discrezione.

RIEDUCAZIONE POSTURALE INDIVIDUALE

Spesso e volentieri siamo portati a pensare che il corpo umano, sia un insieme di parti anatomiche a sé stanti, non connesse tra loro , questo è il più grosso errore che si può fare in presenza di un disagio fisico all’apparenza localizzato in un distretto corporeo.

E’ un errore perciò pensare, ad esempio, di curare un’ epicondilite agendo solo sul gomito, o di curare una lombalgia agendo solo sulla schiena…

Infatti dovremmo prima di tutto cambiare la visione delle cose.

Per questo, per far maggior chiarezza immaginiamo che i muscoli che compongono il nostro corpo siano disposti come le tegole di un tetto, insieme, infatti vanno così a formare le cosiddette “catene muscolari”.

Si! CATENE MUSCOLARI si parte proprio da questo concetto che ci permette di asserire che l’azione di un muscolo non resta mai fine a se stesso.

Ad esempio, è impossibile pensare che l’azione del muscolo trapezio (che ricopre le vertebre cervicali e dorsali e si inserisce sulle spalle) non influisca anche sul deltoide (spalla) o sui quadrati dei lombi (parte bassa della schiena).

La caratteristica fondamentale dei nostri muscoli è quella di poter accorciarsi (contrarsi) e di tornare nuovamente allo stato inziale (allungarsi). Questo è un lavoro continuo ora dopo ora, giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno.

A lungo andare però, i muscoli possono lentamente perdere questa capacità con la conseguente perdita funzionale anche se parziale di uno o più muscoli.

La perdita funzionale più o meno marcata di un muscolo comporta un affaticamento dei muscoli circostanti costretti a vicariarne l’azione con un inevitabile meccanismo a “cascata” che inevitabilmente interesserà tutta la catena muscolare, ossa e articolazioni comprese.

Questo meccanismo è definito di compenso che si può protrarre per anni fino a che la struttura muscolo-scheletrica impossibilitata a compensare ulteriormente segnalerà lo stato di sofferenza con un dolore più o meno localizzato.

Ora il soggetto affetto da una sintomatologia dolorosa si recherà dal medico curante o dallo specialista e con lastre o risonanze alla mano, affiderà il paziente ad un fisioterapista specializzato in “Rieducazione Posturale” che eseguirà immediatamente un’ attenta valutazione posturale, portando in evidenza gli effettivi disordini posturali del paziente in questione.

In Fisiolife Therapy Il fisioterapista esegue la valutazione posturale sopra citata attraverso un’ attenta osservazione del paziente, eseguendo dei semplici test funzionali, ed avvalendosi di metodiche strumentali all’avanguardia come esami: Baropodometrici – Stabilometrici – Screening posturale computerizzato.

(per maggiori informazioni circa gli esami sopra elencati consulta lo spazio a loro dedicato sul sito Fisiolife Therapy )

CONCLUSIONI: La ginnastica posturale si differenzia nettamente dalla ginnastica dolce, dallo yoga e dal pilates perché è una vera e propria terapia sanitaria individuale a tu per tu con il terapista che guida il paziente durante la seduta, facendogli assumere posizioni di auto allungamento (messa in postura) e guidandone la respirazione, per detenere i muscoli accorciati liberandoli dalle tensioni e riattivando quelli addormentati.

I metodi più utilizzati di rieducazione posturale sono il “Mézières” e il “Souchard” entrambi di provenienza europea e prendono il nome dai loro fondatori.

TAPING NEUROMUSCOLARE

E’ una tecnica terapeutica che consiste nell’applicazione sulla cute di un nastro adesivo elastico, non contenente alcun principio attivo (=farmaco), con lo scopo di determinare una stimolazione dei recettori cutanei e di quelli sottostanti.

L’azione a livello cutaneo si ripercuote sul sistema muscoloscheletrico, ma anche sugli organi interni, con un effetto terapeutico diretto a livello locale e per via riflessa a distanza. Viene pertanto considerata una tecnica correttiva dal punto di vista meccanico. E’ una pratica aggiuntiva rispetto alle altre tecniche riabilitative, siano esse manuali o strumentali. La loro combinazione facilita, infatti, il raggiungimento degli obiettivi terapeutici prestabiliti in tempi abbreviati, in qualsiasi ambito di applicazione (neurologico, ortopedico e sportivo). In alcuni casi può però essere applicata anche come unica risorsa.

Il taping neuromuscolare è l’evoluzione del kinesiotaping, inventato nel 1973 dal Dr. Kenzo Kase. Fu divulgato in seguito dapprima negli USA e poi in Europa, dopo essere stato utilizzato nelle Olimpiadi di Seoul (1988). Solo però dal 2003 la metodologia del taping si sviluppa anche in Italia. Dapprima usato solamente nell’ambito sportivo, ad oggi è invece utilizzato per il 75% su persone non sportive, e il restante 25% su atleti.

PRINCIPIO BASE E METODI DI APPLICAZIONE

L’applicazione del nastro, tramite il sollevamento della cute, stimola i recettori più superficiali e quelli degli strati più profondi, che inviano stimoli di tipo propriocettivo (=percezione della posizione del proprio corpo nello spazio) ed esterocettivo (=sensibilità superficiali provenienti dall’esterno) al sistema nervoso centrale, determinando una risposta muscolare. Il nastro non limita il movimento della regione in cui viene applicato, ma anzi la sua azione viene favorita dallo stesso.

Si differenzia da altri tipi di bendaggi per il metodo di applicazione, che si distingue principalmente in: decompressivo e compressivo. La scelta del tipo di applicazione si fa in base alla diagnosi, condizione del paziente, regione da trattare e obiettivo terapeutico.

Nel primo caso il nastro si applica sulla cute in posizione di allungamento. Viene pertanto utilizzato nella maggior parte dei casi sulla muscolatura ipertonica e contratta. Per una corretta applicazione del taping è fondamentale che esso segua le linee di maggiore elasticità cutanea, in modo da accentuare la formazione delle pieghe cutanee durante il movimento della regione interessata, le quali forniscono lo stimolo decompressivo e la conseguente normalizzazione del flusso sanguigno e linfatico locale. Nel secondo caso, invece, il nastro viene applicato sulla cute sopra il muscolo in leggera contrazione isometrica (=tensione muscolare ottenuta senza variazione di lunghezza del muscolo in questione). In tal modo il taping agisce favorendo la contrazione muscolare. Durante il movimento non si assiste alla formazione delle pieghe sopracitate, e ciò gli fornisce lo stimolo in compressione. Ciò riduce però il flusso sanguigno e linfatico nella regione in questione.

Sulla base di tale distinzione si può inoltre sfruttare l’elasticità in lunghezza del nastro, applicandolo con una diversa tensione (0-25-50-75%), per ottenere stimoli diversi, tutti con obiettivo di correzione meccanica. In tal caso si può agire sia a livello muscolare, come già visto, ma anche su tendini, legamenti, articolazioni e sistema sanguigno/linfatico. In quest’ultimo caso lo stimolo è sempre decompressivo, e le pieghe che si formano con il movimento favoriscono, attraverso il sollevamento della cute, una migliore circolazione e quindi il riassorbimento dei liquidi locali.

Per quanto riguarda il colore del nastro non ci sono differenze né dal punto di vista qualitativo, né, di conseguenza, per l’effetto terapeutico che ne deriva. Secondo la cromoterapia però i colori aiutano il corpo a ritrovare il suo equilibrio naturale. Per esempio il giallo e il nero aiutano a stimolare le funzioni linfatiche, l’azzurro ha effetti lenitivi, e il fucsia eccitanti.

APPLICAZIONI

Agisce su cute, muscoli, articolazioni, sistema sanguigno e linfatico.

Nel caso in cui il nastro non viene applicato nel modo giusto, si possono avere effetti indesiderati, come per esempio l’aumento dei sintomi, come il dolore, e di conseguenza non viene raggiunto il fine terapeutico che esso si prefigge.
La sua corretta applicazione, invece, ad opera di personale qualificato, produce effetti benefici che riguardano i diversi distretti sopracitati.
Vediamoli nel dettaglio.

Cute

– stimolazione recettori cutanei, muscolari, articolari
– controllo e quindi riduzione dello stimolo doloroso

Muscoli

ripristino del giusto tono muscolare tramite, a seconda dei casi:
– riduzione della fatica muscolare
– riduzione dell’eccessiva contrazione muscolare
– aumento della contrazione muscolare
– riduzione eccessiva distensione muscolare

Articolazioni

– stabilizzazione e riallineamento
– aumento ROM (ampiezza di movimento)
– controllo e riduzione del dolore

Sistema sanguigno e linfatico

– aumento della circolazione sanguigna
– riduzione dell’infiammazione locale
– miglioramento del drenaggio linfatico

Da un punto di vista globale può agire anche, attraverso la combinazione di più applicazioni, per il miglioramento dell’assetto posturale.

TEMPI DI APPLICAZIONE

I tempi di applicazione del taping possono variare da alcune ore a giorni in base a:
tipo di applicazione (decompressivo o compressivo), stadio di patologia (acuta, subacuta, cronica), e alle finalità operative del fisioterapista.
In media si mantiene per 3-4 giorni.
Nelle fasi acute si suole cambiarlo più frequentemente perché la condizione del paziente è continuamente in evoluzione. Laddove invece si devono soltanto mantenere i risultati raggiunti, l’applicazione può durare anche 7-10 giorni.
Anche il numero di applicazioni del nastro varia in base all’andamento della terapia stessa.

CONSIGLI PRATICI

Il paziente può fare la doccia senza paura che il nastro si stacchi.
Si consiglia però di asciugarlo dapprima tamponandolo con un asciugamano, e poi con l’aria tiepida di un asciugacapelli.

Come toglierlo

Il nastro deve essere rimosso con delicatezza nel senso della larghezza, senza essere strappato.
Bagnarlo con acqua o oli prima di toglierlo.
Se possibile rimuoverlo durante la doccia, tirandolo in direzione opposta a quella pilifera e mantenendo la pelle in tensione.

EFFETTI COLLATERALI

Non contenendo principio attivo non danno alcun effetto collaterale, ad eccezione di una possibile irritazione cutanea, ma solo in soggetti particolarmente sensibili.

CONTROINDICAZIONI

Non esistono controindicazioni per quanto riguarda l’età. Può essere infatti applicato su bambini, adulti, anziani e donne in gravidanza, anche se per queste ultime si osservano delle precauzioni riguardo la regione di applicazione del nastro. Si evitano infatti quelle sulla regione addominale.

Non può essere applicato su:

– ferite o ulcerazioni cutanee, oltremodo se infette
– cicatrici non ancora completamente chiuse

e in caso di:

– infezioni in atto
– tumori e metastasi
– grave lesione muscolare e tendinite da traumi acuti
– immediato postoperatorio
– problematiche vascolari quali: flebite, trombosi venosa ed edema da insufficienza cardiaca

TERAPIA MANUALE OSTEOPATICA

La terapia manuale osteopatica consiste in un approccio terapeutico che attraverso tecniche manipolative, aiuta la fisiologia del corpo a ritrovare l’equilibrio perso che compromette il normale funzionamento dell’intero sistema.

I principali disturbi trattati sono:

  • dolori cervicali, dorsali, lombari
  • distorsioni
  • tendiniti, blocchi articolari, contratture
  • scoliosi
  • asimmetrie del bacino e della colonna
  • discopatie (protrusioni, ernie discali)
  • artrosi
  • tunnel carpale
  • dolore al coccige
  • cefalee
  • disfunzioni dell’ATM
  • (Articolazione temporo-mandibolare)
  • traumi di varia natura
TRATTAMENTO DELLE SCOLIOSI (metodo seas)

Il SEAS ovvero: (Scientific Exercises Approach to Scoliosis) è uno specifico approccio mediante esercizi specifici in continua evoluzione grazie alle conoscenze e alle evidenze scientifiche costruisce attraverso la ricerca. Questo approccio, nei pazienti con scoliosi lievi o moderate costituisce il primo passo per cercare di evitare il corsetto. Per i pazienti con gradi più severi di scoliosi e già portatori di corsetto, gli esercizi SEAS hanno l’obiettivo di supportare il mantenimento della correzione raggiunta grazie all’ortesi.

Gli esercizi si basano su una forma attiva di autocorrezione: questo significa che il paziente deve raggiungere il massimo della correzione che può acquisire in quel momento della sua patologia in tutti e tre i piani dello spazio, mentre gli esercizi stessi cambiano regolarmente e vengono adattati in base alle esigenze individuali.

All’interno di una specifica autocorrezione, individuata per ogni curva e per ogni istante del trattamento, gli esercizi vengono appositamente variati e aggiornati continuamente per evitare la noia e stimolare sempre di più il nostro sistema nervoso e la nostra colonna.

Massoterapia

La manipolazione dei tessuti è una tecnica che ha uno scopo terapeutico in svariate situazioni che vanno dallo sportivo alla persona sedentaria. In fisioterapia questa metodica è utile a preparare o terminare una terapia, eliminare o ridurre il dolore e quindi migliorare la qualità della vita del paziente. Esistono molti tipi di massaggi che utilizzano manovre diverse, ognuno con caratteristiche che li distinguono in termini di tecnica, indicazioni, controindicazioni ed effetti fisiologici.

La massoterapia è ampiamente utilizzata in presenza di patologie muscolo-scheletriche, malattie neurologiche: periferiche (paralisi, disturbi trofici, spasticità) e centrali (stress, insonnia, alterazioni psichiche, esaurimento), malattie reumatiche (ad esclusione delle fasi acute)

Gli effetti del massaggio Terapeutico sono molteplici, a seconda della tecnica che viene utilizzata:

  • Riscaldare, stimolare e sviluppare la muscolatura
  • Stimolare o calmare il sistema nervoso (effetto analgesico)
  • Rilassare i muscoli
  • Migliorare le aderenze, rendere i tessuti più flessibili
  • Migliorare la circolazione, eliminando le tossine
  • Aumento della capacità di contrazione muscolare
  • Eliminazione delle tossine
  • Migliorare il benessere psicologico
CRANIO SACRALE

La tecnica Cranio-Sacrale viene utilizzata in risposta a moltissimi problemi di salute, quali: mal di testa, dolori al collo e alla schiena, disfunzioni temporo-mandibolari, affaticamento cronico, iperattività, disturbi del sistema nervoso centrale. La tecnica Cranio-Sacrale , è una tecnica delicata e non invasiva. Raramente il Fisioterapista applica pressioni superiori a cinque grammi, pari al peso di una monetina di un euro.

La valutazione è globale e viene effettuata verificando il movimento in diverse parti del sistema, individuando le restrizioni, siano esse anatomiche sia emotive, eliminandole e stimolando l’organismo ad autocorregersi. È un approccio olistico il che significa che non si ferma al sintomo ma si spinge alla ricerca della causa del problema sia essa emozionale sia essa fisica.

L’approccio pratico e leggero del Fisioterapista (definito Facilitatore dal Dott. Upledger stesso) aiuta le forze intrinseche del sistema Cranio-Sacrale e migliorare l’ambiente corporeo interno.

FISIOTERAPIA ORTOPEDICA INTEGRATA (F.O.I.)

In caso di lesione dovuta ad attività sportiva, o di un intervento chirurgico ortopedico, la riabilitazione post-chirurgica del paziente è una parte fondamentale nel recupero del gesto motorio quotidiano, o per la ripresa dell’attività sportiva agonistica o amatoriale. L’obbiettivo è quello di tornare al più presto ad elevate performance sportive. Per il raggiungimento di questi obbiettivi, gli specialisti della riabilitazione post-chirurgica lavorano attraverso un approccio integrato e globale F.O.I. preoccupandosi non solo di eliminare le problematiche causate da un infortunio o da un problema muscolo-scheletrico, ma anche di impedire che queste possano tornare a manifestarsi. Nei percorsi di riabilitazione post-chirurgica nel paziente ortopedico l’impegno di medici e terapisti è volto a ripristinare in modo stabile; la forza, il movimento e la flessibilità.

GINNASTICA POSTURALE – GINNASTICA DOLCE – PILATES

In Fisiolife Therapy hai l’opportunità di fare della sana attività motoria (Ginnastica Posturale , Ginnastica Dolce o Pilates) in piccoli gruppi di massimo 6 persone.

Ognuna di queste attività si prefigge precisi obbiettivi da raggiungere.

Ad esempio, con la Ginnastica Posturale attraverso specifici esercizi e posture, e con l’ausilio di diverse tecniche di respirazione andiamo a ripristinare i delicati equilibri delle catene muscolari e di conseguenza il nostro equilibrio posturale, andando a migliorare la qualità della vita attenuando e in alcuni casi ad eliminare fastidi e dolori ricorrenti come cervicalgia, mal di testa mal di schiena, male alle gambe o ai piedi, senza trascurare la riprogrammazione dell’atto respiratorio.

A chi è rivolta questo tipo di attività? Certamente a chi ha una vita sedentaria e trascorre molte ore della giornata assumendo posture scorrette al lavoro o a casa.

Oppure per chi ha superato una patologia in fase acuta come per esempio l’ernia del disco, che dopo opportune terapie fisioterapiche, voglia mantenere lo stato di benessere raggiunto evitando recidive.

È infine consigliato anche allo sportivo che voglia mantenere il proprio sistema posturale efficiente per mantenere alte le prestazioni, del resto è risaputo che da diversi anni la rieducazione posturale è entrata nella rutine dell’atleta professionista.

La Ginnastica Dolce ha come obbiettivo quello di migliorare la mobilità della colonna vertebrale e delle articolazione periferiche, come anche, ginocchia, spalle ecc. Per mobilità articolare si intende la capacità e la qualità dei movimenti del nostro corpo. Attraverso esercizi lenti, ampi e precisi, senta sovraccarichi, quindi, andiamo a stimolare il nostro sistema muscolo scheletrico verso un movimento fisiologico, senza dimenticare che tutto ciò porta ad una migliore lubrificazione delle articolazioni stesse.

A chi è rivolta questo tipo di attività? Indubbiamente a tutte le persone affette da patologie delle articolazioni come: artrite, artrite reumatoide, artrosi, borsite, condropatia rotulea ecc.

Il Pilates invece ha come obbiettivo quello di lavorare sul rinforzo delle catene muscolari deficitarie causa di fastidi o sintomi dolorosi. Attraverso specifici esercizi a contrazione muscolare isometrica andiamo a rinforzare i muscoli profondi stabilizzatori del sistema tonico posturale come per esempio i muscoli dell’addome e i paravertebrali della colonna.

A chi è rivolta questo tipo di attività? A tutti coloro i quali sono afflitti da stanchezza cronica e dolori dovuti all’ipotonia (scarsa tonicità e resistenza muscolare) di una o più catene muscolari.

LINFODRENAGGIO MANUALE

E’ una specifica metodica fisioterapica con applicazioni in diversi settori della Medicina. Consiste in un serie di manovre manuali leggere e delicate che si susseguono secondo modalità ben definite. Può essere applicata in diverse parti del corpo: gambe, braccia, schiena, viso, piedi… con azione antiedemigena, drenante antinfiammatoria, decongestionante, miorilassante…

Contattaci per saperne di più…

MEDICINA TRADIZIONALE CINESE

TUI:= SPINTA NA=AFFERRARE/TENERE

E una delle più antiche tecniche della Medicina Tradizionale Cinese. Consiste in manovre di digitopressione massaggio e mobilizzazioni articolari secondo i principi dell’agopuntura…ma senza aghi. Trova indicazione in diverse problematiche quali: disturbi muscolo-scheletrici di varia natura, post traumatici, reumatologici, neurologica, insonnia, cefalea …

 

Metodo Mézières

Il Metodo nasce nel 1949 dalle osservazioni di Françoise Mézières, una Fisioterapista.

È un metodo riabilitativo rivoluzionario che si distingue per un approccio differente all’uomo e alla malattia.

L’essere umano viene considerato nel suo insieme inserito in una visione globale come globale è l’approccio terapeutico.

Si tratta la persona e non la patologia.

  1. Mezieres diceva che la “ forma determina la funzione..”

Il corpo umano per funzionare bene deve essere armonioso, simmetrico ed equilibrato.

Una qualunque alterazione della struttura determina una limitazione funzionale.

L’essere umano è un sistema perfetto con grandi capacità adattative in grado di rimediare ad uno o più squilibri senza che si manifesti necessariamente DOLORE.

Tutto ciò ha comunque un limite, per cui ad un certo punto un evento sia psicologico sia fisico, alle volte apparentemente insignificante può scatenare fenomeni irritativi, dolorosi anche importanti.

Ebbene Mezieres nei sui innumerevoli anni di studio individua nelle catene muscolari e nel loro stato di equilibrio la causa e lo strumento per la risoluzione di diversi dismorfismi, alterazioni della strutture e quindi della funzione.

Cosa sono le catene muscolari?

Mezieres fu pioniera nell’introdurre il concetto di CATENE MUSCOLARI secondo il quale più muscoli seppur anatomicamente distinti, lavorano in sinergia come fossero un unico muscolo.

Le catene si distribuiscono lungo tutto il corpo coprendo un ampia superficie per cui è comprensibile che una sintomatologia dolorosa in un distretto possa avere la sua origine anche  a distanza.

Non sempre il sintomo abita dov’è la causa del problema.

Le catene muscolari sono 4 , l’equilibrio di queste consente una struttura armonica del corpo e un sua fluidità di movimento.

Per Mézières  i dolori le infiammazioni, le degenerazioni tissutali e le patologie che derivano, scoliosi ,artrosi, “periertriti”, cervicalgie, lombalgie.., sono la conseguenza dell’accorciamento delle catene muscolari troppo corte e troppo forti.

In cosa consiste il trattamento?

Il trattamento  secondo il Metodo Mézières mira ad una riarmonizzazione posturale attraverso la messa in tensione delle catene muscolari retratte che riacquistano la loro elasticità e flessibilità, restituendo al corpo una fluidità di movimento.

Questo si ottiene attraverso una serie di posture che coinvolgono il corpo nella sua interezza e mirano a correggere i diversi squilibri contemporaneamente.

A chi si rivolge il trattamento?

Essendo personalizzato non pone grossi limiti di età(7-8 aa in su) purchè il soggetto sia collaborante. Infatti contrariamente a quello che si pensa il Metodo Mézières prevede una partecipazione attiva del paziente nell’esecuzione del trattamento.

Le finalità del trattamento Mézières sono:

  • Terapeutiche
  • Correttive
  • Preventive

Perché’ ciò sia possibile è importante che il trattamento sia eseguito con regolarità affinché i benefici ottenuti in una seduta si protraggano nel tempo e si sommino a quelli delle sedute successive.

Come si svolge una seduta?

Ogni seduta ha una durata che va da 45 min a 1 ora con una frequenza di 1/sett.

La durata del ciclo terapeutico è estremamente soggettiva, dipende dallo stato del paziente in quel momento e come reagisce alle sedute.

È un trattamento prettamente individuale.

Si compone di un primo momento di valutazione durante il quale si osserva la postura, si individuano i compensi e si ricerca la possibile causa del problema.

È questa la fase su cui si imposta la seduta.

Una parte centrale dove si inizia a prendere coscienza del proprio corpo e della respirazione e s’iniziano, attraverso manovre preparatorie, a mettere in tensione e in allungamento le catene muscolari.

Una terza fase di riposo dove il paziente può assimilare le modificazioni ottenute e recuperare al termine della seduta nel massimo confort.

METODO MULLIGAN

La tecnica Mulligan è una terapia manuale fisioterapica che ha come obbiettivo quello di riposizionare fisiologicamente l’articolazione; il tutto è abbinato al movimento attivo da parte del paziente. Rappresenta una delle tecniche fisioterapiche che sono alla base della fisioterapia moderna. Le tecniche fisioterapiche sono attive e passive tramite le quali vengono manipolate articolazioni periferiche e colonna, queste tecniche, hanno lo scopo di ripristinare il fisiologico movimento osteo-cinematico delle articolazioni, per ripristinare la mobilità, ridurre il dolore e migliorare la funzione dell’articolazione mobilizzata.

Cosa fa:

  • Corregge in maniera fisiologica l’articolazione
  • Aumentato range di movimento
  • Deve essere eseguita insieme al movimento attivo del paziente
  • Applicabile in tutte le articolazioni del corpo
  • Favorisce la diminuzione del dolore
  • Allenta le tensioni dei muscoli e li riporta a lavorare correttamente
  • Applicabile soprattutto in fasi acute e croniche
  • Agisce su sistemi cerebrali che regolano il dolore
Metodo rilascio TenderPoint

Questa metodica è una tecnica manuale osteopatico, che consiste in una procedura di riposizionamento passivo del corpo verso una posizione di maggior comodità. La tecnica consiste in un gentile sovrallungamento diretto nella direzione opposta all’erroneo messaggio di stiramento. Questa posizione passiva fa sì che il paziente si possa liberare dal dolore e ripristinerà l’area in disfunzione, riducendo ed arrestando l’inappropriata attività propriocettiva che mantiene la disfunzione somatica nell’area interessata.

La tecnica è utilizzata per diversi scopi:

  • Rilasciare la tensione di aree tese del corpo;
  • Ripristinare il movimento articolare;
  • Ristabilire la forza in regioni muscolari indebolite;
  • Riprogrammare le catene muscolari
  • Ristabilire la simmetria del corpo
  • Ridurre un’algia neurale
  • Ridurre il dolore da movimento
  • Ridurre l’edema locale
  • Riequilibrare le tensioni fasciali

L’uso terapeutico di questa metodica è ampio e va dai traumi acuti ai dolori cronici, osteoporotici, post operativi, dolori da gravidanza, pediatrici, neurologici ed anche da protesi articolari. I benefici di questa tecnica sono di immediato riscontro da parte del paziente, che può istantaneamente percepire la diminuzione di tensione ed il nuovo equilibrio strutturale dell’area trattata. La tecnica, può essere applicata a qualunque regione del corpo in un modo assolutamente non invasivo. Come già affermato prima i pazienti in fase acuta hanno una risposta formidabile per la caratteristica gentilezza del suo approccio, mentre i pazienti cronici possono ottenere risultati rilevanti la dove altre tecniche hanno fallito.

PROGRAMMA CORNELIA (POST MASTECTOMIA)

Programma specifico che accompagna le donne che hanno subito un intervento al seno verso una regressione della sintomatologia e un recupero della funzionalità dell’arto interessato e non solo.

Prevede una combinazione specifica e progressiva di linfodrenaggio manuale, pressoterapia, bendaggio, esercizi di mobilizzazione articolare e ginnastica posturale.

RIABILITAZIONE DEL PAVIMENTO PELVICO

E’ il primo strumento insieme ad una corretta informazione a disposizione, per affrontare il problema  dell’INCONTINENZA.

La riabilitazione del pavimento pelvico consiste in una serie di trattamenti  sia manuali sia strumentali  che vanno ad agire sulla muscolatura pelvica allo scopo di rieducare alla funzione preposta …la continenza.

Secondo le Linee guida ICI 2010

Cos’è il Pavimento Pelvico

E’ L’insieme di muscoli che chiudono la parte bassa del bacino formando un sostegno per i visceri contenuti nell’addome compresi utero , vescica e intestino.

Concorrono alla continenza, sia volontaria che involontaria, delle urine e delle feci.

Tale struttura può divenire  deficitaria nella sua funzione contenitiva e generare così una condizione di INCONTINENZA.

Cos’e’ l’incontinenza

Consiste nell’incapacità di controllare e trattenere fughe, anche piccole, di urina o feci, in tempi e luoghi appropriati.

Di qui un disagio, Handicap, psicologico, sociale oltre che fisico.

Forme di Incontinenza

L’incontinenza può essere urinaria e/o fecale, da sforzo, da urgenza, da urgenza-frequenza.

Le Cause

Sono diverse: gravidanza, parto vaginale, traumi di natura chirurgica, stipsi, infezioni delle vie urinari, alimentazione, prolasso genitale, vescica iperattiva, patologie neurologiche….

L’incontinenza non è pericolosa per la salute , se non in casi particolari.

L’impatto che però ha sulla vita sociale e la qualità di vita di una persone è notevole ed evidente.

Tante le cause le forme di incontinenza, ma altrettanti sono gli strumenti che la medicina mette a disposizione per la  prevenzione, la cura e la riabilitazione.

COSA FARE?

PARLARE, CHIEDERE agli specialisti del campo: il tuo medico di famiglia ,la ginecologa , colon proctologo, ostetrica, fisioterapista……….

Il primo passo per la riabilitazione è la CONSAPEVOLEZZA del problema e delle sue dimensioni, in relazione alla propria condizione individuale.

La complessità del problema incontinenza, sia urinaria che fecale, necessita di un approccio multidisciplinare.

Il fisioterapista, per formazione professionale, è colui che può lavorare sulla prevenzione e sul trattamento di tutti i tipi di disordine funzionale della regione pelvica, addominale e lombare spesso compresenti in un quadro di diagnosi di incontinenza urinaria e/o fecale, di dolore pelvico.

LA FISIOTERAPIA:

Ri-educazione comportamentale: Va ad agire  sulla consapevolezza del problema e sullo stile di vita.

Kinesiterapia: Comprende tecniche manuali che vanno ad agire localmente per un recupero della propriocezione, sensibilità, funzionalità della muscolatura del pavimento pelvico.

Ginnastica posturale: Insieme di esercizi specifici  inseriti in un contesto di globalità .

Terapia strumentale: Elettrostimolazione, Biofeedback, coni vaginali..

Ogni trattamento è personalizzato.

Viene costruito intorno alla persona tenendo conto di ogni specifico aspetto della patologia e di ogni singola esigenza in modo tale da trarre il massimo beneficio e il tempestivo recupero dello stato di salute e quindi un miglioramento della qualità di vita.

Per questo verrà effettuato un primo colloquio con la Fisioterapista, la quale costruirà un programma terapeutico che accompagnerà la paziente nel pieno rispetto della problematica specifica, della persone e con la massima discrezione.

RIEDUCAZIONE POSTURALE INDIVIDUALE

Spesso e volentieri siamo portati a pensare che il corpo umano, sia un insieme di parti anatomiche a sé stanti, non connesse tra loro , questo è il più grosso errore che si può fare in presenza di un disagio fisico all’apparenza localizzato in un distretto corporeo.

E’ un errore perciò pensare, ad esempio, di curare un’ epicondilite agendo solo sul gomito, o di curare una lombalgia agendo solo sulla schiena…

Infatti dovremmo prima di tutto cambiare la visione delle cose.

Per questo, per far maggior chiarezza immaginiamo che i muscoli che compongono il nostro corpo siano disposti come le tegole di un tetto, insieme, infatti vanno così a formare le cosiddette “catene muscolari”.

Si! CATENE MUSCOLARI si parte proprio da questo concetto che ci permette di asserire che l’azione di un muscolo non resta mai fine a se stesso.

Ad esempio, è impossibile pensare che l’azione del muscolo trapezio (che ricopre le vertebre cervicali e dorsali e si inserisce sulle spalle) non influisca anche sul deltoide (spalla) o sui quadrati dei lombi (parte bassa della schiena).

La caratteristica fondamentale dei nostri muscoli è quella di poter accorciarsi (contrarsi) e di tornare nuovamente allo stato inziale (allungarsi). Questo è un lavoro continuo ora dopo ora, giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno.

A lungo andare però, i muscoli possono lentamente perdere questa capacità con la conseguente perdita funzionale anche se parziale di uno o più muscoli.

La perdita funzionale più o meno marcata di un muscolo comporta un affaticamento dei muscoli circostanti costretti a vicariarne l’azione con un inevitabile meccanismo a “cascata” che inevitabilmente interesserà tutta la catena muscolare, ossa e articolazioni comprese.

Questo meccanismo è definito di compenso che si può protrarre per anni fino a che la struttura muscolo-scheletrica impossibilitata a compensare ulteriormente segnalerà lo stato di sofferenza con un dolore più o meno localizzato.

Ora il soggetto affetto da una sintomatologia dolorosa si recherà dal medico curante o dallo specialista e con lastre o risonanze alla mano, affiderà il paziente ad un fisioterapista specializzato in “Rieducazione Posturale” che eseguirà immediatamente un’ attenta valutazione posturale, portando in evidenza gli effettivi disordini posturali del paziente in questione.

In Fisiolife Therapy Il fisioterapista esegue la valutazione posturale sopra citata attraverso un’ attenta osservazione del paziente, eseguendo dei semplici test funzionali, ed avvalendosi di metodiche strumentali all’avanguardia come esami: Baropodometrici – Stabilometrici – Screening posturale computerizzato.

(per maggiori informazioni circa gli esami sopra elencati consulta lo spazio a loro dedicato sul sito Fisiolife Therapy )

CONCLUSIONI: La ginnastica posturale si differenzia nettamente dalla ginnastica dolce, dallo yoga e dal pilates perché è una vera e propria terapia sanitaria individuale a tu per tu con il terapista che guida il paziente durante la seduta, facendogli assumere posizioni di auto allungamento (messa in postura) e guidandone la respirazione, per detenere i muscoli accorciati liberandoli dalle tensioni e riattivando quelli addormentati.

I metodi più utilizzati di rieducazione posturale sono il “Mézières” e il “Souchard” entrambi di provenienza europea e prendono il nome dai loro fondatori.

TAPING NEUROMUSCOLARE

E’ una tecnica terapeutica che consiste nell’applicazione sulla cute di un nastro adesivo elastico, non contenente alcun principio attivo (=farmaco), con lo scopo di determinare una stimolazione dei recettori cutanei e di quelli sottostanti.

L’azione a livello cutaneo si ripercuote sul sistema muscoloscheletrico, ma anche sugli organi interni, con un effetto terapeutico diretto a livello locale e per via riflessa a distanza. Viene pertanto considerata una tecnica correttiva dal punto di vista meccanico. E’ una pratica aggiuntiva rispetto alle altre tecniche riabilitative, siano esse manuali o strumentali. La loro combinazione facilita, infatti, il raggiungimento degli obiettivi terapeutici prestabiliti in tempi abbreviati, in qualsiasi ambito di applicazione (neurologico, ortopedico e sportivo). In alcuni casi può però essere applicata anche come unica risorsa.

Il taping neuromuscolare è l’evoluzione del kinesiotaping, inventato nel 1973 dal Dr. Kenzo Kase. Fu divulgato in seguito dapprima negli USA e poi in Europa, dopo essere stato utilizzato nelle Olimpiadi di Seoul (1988). Solo però dal 2003 la metodologia del taping si sviluppa anche in Italia. Dapprima usato solamente nell’ambito sportivo, ad oggi è invece utilizzato per il 75% su persone non sportive, e il restante 25% su atleti.

PRINCIPIO BASE E METODI DI APPLICAZIONE

L’applicazione del nastro, tramite il sollevamento della cute, stimola i recettori più superficiali e quelli degli strati più profondi, che inviano stimoli di tipo propriocettivo (=percezione della posizione del proprio corpo nello spazio) ed esterocettivo (=sensibilità superficiali provenienti dall’esterno) al sistema nervoso centrale, determinando una risposta muscolare. Il nastro non limita il movimento della regione in cui viene applicato, ma anzi la sua azione viene favorita dallo stesso.

Si differenzia da altri tipi di bendaggi per il metodo di applicazione, che si distingue principalmente in: decompressivo e compressivo. La scelta del tipo di applicazione si fa in base alla diagnosi, condizione del paziente, regione da trattare e obiettivo terapeutico.

Nel primo caso il nastro si applica sulla cute in posizione di allungamento. Viene pertanto utilizzato nella maggior parte dei casi sulla muscolatura ipertonica e contratta. Per una corretta applicazione del taping è fondamentale che esso segua le linee di maggiore elasticità cutanea, in modo da accentuare la formazione delle pieghe cutanee durante il movimento della regione interessata, le quali forniscono lo stimolo decompressivo e la conseguente normalizzazione del flusso sanguigno e linfatico locale. Nel secondo caso, invece, il nastro viene applicato sulla cute sopra il muscolo in leggera contrazione isometrica (=tensione muscolare ottenuta senza variazione di lunghezza del muscolo in questione). In tal modo il taping agisce favorendo la contrazione muscolare. Durante il movimento non si assiste alla formazione delle pieghe sopracitate, e ciò gli fornisce lo stimolo in compressione. Ciò riduce però il flusso sanguigno e linfatico nella regione in questione.

Sulla base di tale distinzione si può inoltre sfruttare l’elasticità in lunghezza del nastro, applicandolo con una diversa tensione (0-25-50-75%), per ottenere stimoli diversi, tutti con obiettivo di correzione meccanica. In tal caso si può agire sia a livello muscolare, come già visto, ma anche su tendini, legamenti, articolazioni e sistema sanguigno/linfatico. In quest’ultimo caso lo stimolo è sempre decompressivo, e le pieghe che si formano con il movimento favoriscono, attraverso il sollevamento della cute, una migliore circolazione e quindi il riassorbimento dei liquidi locali.

Per quanto riguarda il colore del nastro non ci sono differenze né dal punto di vista qualitativo, né, di conseguenza, per l’effetto terapeutico che ne deriva. Secondo la cromoterapia però i colori aiutano il corpo a ritrovare il suo equilibrio naturale. Per esempio il giallo e il nero aiutano a stimolare le funzioni linfatiche, l’azzurro ha effetti lenitivi, e il fucsia eccitanti.

APPLICAZIONI

Agisce su cute, muscoli, articolazioni, sistema sanguigno e linfatico.

Nel caso in cui il nastro non viene applicato nel modo giusto, si possono avere effetti indesiderati, come per esempio l’aumento dei sintomi, come il dolore, e di conseguenza non viene raggiunto il fine terapeutico che esso si prefigge.
La sua corretta applicazione, invece, ad opera di personale qualificato, produce effetti benefici che riguardano i diversi distretti sopracitati.
Vediamoli nel dettaglio.

Cute

– stimolazione recettori cutanei, muscolari, articolari
– controllo e quindi riduzione dello stimolo doloroso

Muscoli

ripristino del giusto tono muscolare tramite, a seconda dei casi:
– riduzione della fatica muscolare
– riduzione dell’eccessiva contrazione muscolare
– aumento della contrazione muscolare
– riduzione eccessiva distensione muscolare

Articolazioni

– stabilizzazione e riallineamento
– aumento ROM (ampiezza di movimento)
– controllo e riduzione del dolore

Sistema sanguigno e linfatico

– aumento della circolazione sanguigna
– riduzione dell’infiammazione locale
– miglioramento del drenaggio linfatico

Da un punto di vista globale può agire anche, attraverso la combinazione di più applicazioni, per il miglioramento dell’assetto posturale.

TEMPI DI APPLICAZIONE

I tempi di applicazione del taping possono variare da alcune ore a giorni in base a:
tipo di applicazione (decompressivo o compressivo), stadio di patologia (acuta, subacuta, cronica), e alle finalità operative del fisioterapista.
In media si mantiene per 3-4 giorni.
Nelle fasi acute si suole cambiarlo più frequentemente perché la condizione del paziente è continuamente in evoluzione. Laddove invece si devono soltanto mantenere i risultati raggiunti, l’applicazione può durare anche 7-10 giorni.
Anche il numero di applicazioni del nastro varia in base all’andamento della terapia stessa.

CONSIGLI PRATICI

Il paziente può fare la doccia senza paura che il nastro si stacchi.
Si consiglia però di asciugarlo dapprima tamponandolo con un asciugamano, e poi con l’aria tiepida di un asciugacapelli.

Come toglierlo

Il nastro deve essere rimosso con delicatezza nel senso della larghezza, senza essere strappato.
Bagnarlo con acqua o oli prima di toglierlo.
Se possibile rimuoverlo durante la doccia, tirandolo in direzione opposta a quella pilifera e mantenendo la pelle in tensione.

EFFETTI COLLATERALI

Non contenendo principio attivo non danno alcun effetto collaterale, ad eccezione di una possibile irritazione cutanea, ma solo in soggetti particolarmente sensibili.

CONTROINDICAZIONI

Non esistono controindicazioni per quanto riguarda l’età. Può essere infatti applicato su bambini, adulti, anziani e donne in gravidanza, anche se per queste ultime si osservano delle precauzioni riguardo la regione di applicazione del nastro. Si evitano infatti quelle sulla regione addominale.

Non può essere applicato su:

– ferite o ulcerazioni cutanee, oltremodo se infette
– cicatrici non ancora completamente chiuse

e in caso di:

– infezioni in atto
– tumori e metastasi
– grave lesione muscolare e tendinite da traumi acuti
– immediato postoperatorio
– problematiche vascolari quali: flebite, trombosi venosa ed edema da insufficienza cardiaca

TERAPIA MANUALE OSTEOPATICA

La terapia manuale osteopatica consiste in un approccio terapeutico che attraverso tecniche manipolative, aiuta la fisiologia del corpo a ritrovare l’equilibrio perso che compromette il normale funzionamento dell’intero sistema.

I principali disturbi trattati sono:

  • dolori cervicali, dorsali, lombari
  • distorsioni
  • tendiniti, blocchi articolari, contratture
  • scoliosi
  • asimmetrie del bacino e della colonna
  • discopatie (protrusioni, ernie discali)
  • artrosi
  • tunnel carpale
  • dolore al coccige
  • cefalee
  • disfunzioni dell’ATM
  • (Articolazione temporo-mandibolare)
  • traumi di varia natura
TRATTAMENTO DELLE SCOLIOSI (metodo seas)

Il SEAS ovvero: (Scientific Exercises Approach to Scoliosis) è uno specifico approccio mediante esercizi specifici in continua evoluzione grazie alle conoscenze e alle evidenze scientifiche costruisce attraverso la ricerca. Questo approccio, nei pazienti con scoliosi lievi o moderate costituisce il primo passo per cercare di evitare il corsetto. Per i pazienti con gradi più severi di scoliosi e già portatori di corsetto, gli esercizi SEAS hanno l’obiettivo di supportare il mantenimento della correzione raggiunta grazie all’ortesi.

Gli esercizi si basano su una forma attiva di autocorrezione: questo significa che il paziente deve raggiungere il massimo della correzione che può acquisire in quel momento della sua patologia in tutti e tre i piani dello spazio, mentre gli esercizi stessi cambiano regolarmente e vengono adattati in base alle esigenze individuali.

All’interno di una specifica autocorrezione, individuata per ogni curva e per ogni istante del trattamento, gli esercizi vengono appositamente variati e aggiornati continuamente per evitare la noia e stimolare sempre di più il nostro sistema nervoso e la nostra colonna.

Massoterapia

La manipolazione dei tessuti è una tecnica che ha uno scopo terapeutico in svariate situazioni che vanno dallo sportivo alla persona sedentaria. In fisioterapia questa metodica è utile a preparare o terminare una terapia, eliminare o ridurre il dolore e quindi migliorare la qualità della vita del paziente. Esistono molti tipi di massaggi che utilizzano manovre diverse, ognuno con caratteristiche che li distinguono in termini di tecnica, indicazioni, controindicazioni ed effetti fisiologici.

La massoterapia è ampiamente utilizzata in presenza di patologie muscolo-scheletriche, malattie neurologiche: periferiche (paralisi, disturbi trofici, spasticità) e centrali (stress, insonnia, alterazioni psichiche, esaurimento), malattie reumatiche (ad esclusione delle fasi acute)

Gli effetti del massaggio Terapeutico sono molteplici, a seconda della tecnica che viene utilizzata:

  • Riscaldare, stimolare e sviluppare la muscolatura
  • Stimolare o calmare il sistema nervoso (effetto analgesico)
  • Rilassare i muscoli
  • Migliorare le aderenze, rendere i tessuti più flessibili
  • Migliorare la circolazione, eliminando le tossine
  • Aumento della capacità di contrazione muscolare
  • Eliminazione delle tossine
  • Migliorare il benessere psicologico
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